Recensione | Hitman Absolution

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Comincio con il premettere che la saga di Hitman era, fino all’uscita di quest’ultimo capitolo, a me quasi sconosciuta : ne conoscevo dinamiche e linee generali ma non l’avevo mai provata con mano. Grazie al PS Plus di maggio ho finalmente potuto mettere mano ad uno dei titoli più acclamati dello scorso anno e che con buona probabilità è uno dei rari giochi che vale la pena salvare del passato 2012.
Le mie impressioni sono state più che positive ed in linea con quanto avevo sentito dire in giro in merito al gioco. Senza ulteriori indugi andiamo ad analizzare l’ultima avventura dell’agente 47, Hitman Absolution.

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La trama di Hitman Absolution è di quelle che non ti aspetti : è tanto silenziosa e dai tratti apparentemente scontati in principio, quanto intrigante man mano che ci si addentra nel cuore del gioco. Noi impersoneremo come da tradizione della saga l’agente 47, killer spietato ma dal nobile animo che presta servizio presso l’Agenzia. Il gioco inizia con la prima missione che ci verrà affidata, ovvero l’eliminazione di Diana, storico personaggio della saga di Hitman e filo diretto dell’agente 47 con l’Agenzia. Chiunque abbia giocato i passati capitoli saprà bene quanto Diana sia stata importante per le vicende di 47, in particolar modo nel corso di Hitman Blood Money dove gli ha addirittura salvato la vita. E’ quindi intuibile quanto sia difficile per il nostro protagonista portare a temine questo incarico : nonostante la sua titubanza alla fine eliminerà il suo bersaglio ma prometterà all’amica in punto di morte di proteggere una ragazza di nome Victoria da alcuni loschi figuri che vogliono rapirla. Perchè questa semplice ragazza è così importante per l’Agenzia ? Quale motivazione spinge la criminalità organizzata a darsi tanto da fare per rapire Victoria ?
A voi il gusto di scoprirlo lungo i venti capitoli che compongono la trama di Hitman Absolution…venti capitoli ricchi di suspence, intrighi e colpi di scena che vi terranno incollati allo schermo per circa 15 ore.

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Croce e delizia di Absolution è senza dubbio il gameplay. Mi piace definirlo in questo modo poichè da un lato è assolutamente meraviglioso e molto vario nelle sue meccaniche, ma dall’altro non è esente di alcune problematiche.
I vari stage in cui dovremo muoverci durante il gioco sono ben strutturati e ci forniscono una vastissima libertà d’azione per portare a termine la nostra missione. E forse proprio in questo aspetto risiede il pregio più importante di Hitman Absolution, ovvero l’avere numerose alternative per portare a termine un livello. Tuttavia questo può diventare un’arma a doppio taglio poichè una delle alternative per la soluzione delle missioni risiede nell’approccio action : questo a mio avviso oltre ad essere fuori luogo è anche concettualmente errato. La saga di Hitman nasce e cresce sul filone dello stealth e per certi versi è uno dei pochi baluardi che ancora possono fregiarsi di questo epiteto. Dare al giocatore un’arsenale da fuoco imbarazzante (per quantità e qualità delle armi) non fa altro che snaturare completamente un concept che prevederebbe un approccio paziente ed ingegnoso. Mi sta bene dare al protagonista un paio di armi da fuoco per le sezioni più complicate (soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati) ma rendere il gioco un potenziale TPS non rende merito alla grandezza del titolo.

Tolta questa critica il gioco rimane davvero eccezionale per quanto riguarda le sue meccaniche stealth. In aggiunta ai suoi predecessori è stato introdotto l’intuito ovvero la capacità dell’Agente 47 di mimetizzarsi e di individuare nemici ed oggetti utili sparsi per gli stage attraverso una sorta di visuale a raggi X. Questa feature risulta essere davvero utile se si decide di affrontare le missioni da purista ma bisogna stare attenti in quanto non avremo intuito infinito…difatti avremo in basso a destra un indicatore che si consumerà man mano che lo utilizzeremo. Rispetto ai capitoli precedenti abbiamo inoltre l’assenza della mappa classica, sostituita da una mappa in stile GTA su cui compaiono nemici ed obiettivi, e l’aggiunta del tiro rapido, ovvero una specie di bullet time che ci permette di mirare bersagli multipli e di colpirli in una sola sequenza appena il tempo tornerà a scorrere regolarmente.
Anche per ciò che concerne la longevità siamo ad altissimi livelli : ogni missione avrà un certo numero di sfide da portare a termine con requisiti anche piuttosto ostici da soddisfare. Andremo difatti dal semplice reperimento di prove o dal camuffamento con vari costumi a sfide ben più ardue e che metteranno seriamente alla prova le nostre capacità. Se poi tutto ciò non ci bastasse e avessimo voglia di spendere ulteriori ore su Absolution, potremo allora cimentarci nella modalità “Contratti”, una modalità in cui è possibile creare delle vere e proprie missioni (con obiettivi e modalità per essere portati a termine che decideremo noi) da porre ai nostri amici e al tempo stesso giocare quelle create da altri utenti.

Hitman Absolution - Pulling The Gun Out

Veniamo ora al lato tecnico parlando di grafica e sonoro. Volendo riassumere potremo farlo con scolastica frase “può fare di più ma non si applica”. Dal punto di vista grafico abbiamo un titolo di medio livello e che senza dubbio avrebbe potuto puntare a qualcosa di meglio, sia come pulizia grafica che per quanto riguarda certi filtri particolarmente fastidiosi e che danno quasi l’impressione che il nostro schermo sia appannato. Da tenere d’occhio sono anche i diversi bug che affliggono il gioco e la fisica che a volte risulta davvero campata per aria (vi basti vedere il trascinamento dei corpi e la loro improbabile contorsione che subiscono). Globalmente va però detto che il gioco si lascia guardare con piacere anche grazie alle dettagliatissimi mappe in cui ci ritroveremo a giocare.
Anche il sonoro presenta alcune lacune rilevanti : non parlo tanto della colonna sonora in sè, in quanto molto varia e dinamica, quanto piuttosto del bilanciamento della stessa rispetto ai dialoghi. In numerose sequenze (in particolare quelle scriptate) l’audio del musica sarà così mal bilanciato da farci capire a malapena ciò che i personaggi stanno dicendo. Ed anche sul doppiaggio va fatto un piccolo inciso, poichè tra recitazioni non proprio di prim’ordine e un sincrono totalmente sballato, non possiamo certo dire che si tratti di un lavoro svolto a regola d’arte

Hitman Absolution - Firing With Both Guns

Acclamato dalla critica e dai videogiocatori, Hitman Absolution è senza ombra di dubbio uno delle (poche) rivelazioni del 2012 ed un titolo godibilissimo sotto ogni punto di vista…benchè non sia esente da difetti. Se siete alla ricerca di un titolo che possa mettere alla prova la vostra pazienza e che vi catapulti in un mondo in cui solo il più astuto potrà uscirne vivo, allora Hitman Absolution è assolutamente un titolo che dovreste perlomeno provare.
Se invece siete amanti degli sparatutto o dell’azione in generale, acquistate il gioco solo se intendete affrontarlo nella giusta maniera…non avrebbe senso giocarlo ad armi spianate. Non trasformiamo questo piccolo caso isolato di titolo stealth nell’ennesimo TPS da quattro soldi (cought cought…qualcuno ha detto Resident Evil 6 ?!?)

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