Recensione | Sly Raccoon

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Ormai è ufficiale: il quarto capitolo della saga di Sly Cooper sta girando sulle console di tutti gli appassionati della serie, tra critiche ed elogi. Ma prima di Sly:Thieves in time cosa c’è stato? Com’è iniziata la saga del procione ladro? Ripercorriamola insieme, partendo dal primo capitolo!

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Il giovane Sly è l’erede della famosa famiglia dei Cooper, rinomati ladri famosi per il loro rubare solo ad altri ladri. Il padre di Sly è stato ucciso quando lui era un cucciolo, e un gruppo di brutti ceffi, conosciuti come il quintetto diabolico, ha rubato il prezioso Thieves Raccoonus, ovvero il libro contenente tutte le tecniche della famiglia Cooper.

Servendosi di un file rubato all’ispettrice Carmelita Montoya Fox, che insegue Sly da tempo, il nostro eroe con i suoi amici Bentley e Murray troverà e sfiderà uno per uno i membri del quintetto diabolico per riprendersi ciò che gli è stato rubato.

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La trama di Sly non è né delle più innovative, né delle più originali, ma sicuramente regge a dei personaggi simpatici e ad un gameplay divertentissimo.

Sly è il tipico protagonista sicuro di se e abbastanza determinato fin da questo primo capitolo. Per quanto riguarda i comprimari, Bentley e Murray, in questa prima avventura non riescono a risaltare bene, ma avranno tutto il tempo per essere sviluppati. A farla da padrone nel primo titolo di Sly, sono i boss di fine livello, tutti caratterizzati a dovere.

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Il gameplay di Sly Raccoon è in pieno stile platform, colorato e intuitivo. Ogni stage sarà composto da due livelli più grandi e tanti mini livelli, che potremmo chiamare “percorsi”, in quanto attraversando dei portali dovremo esplorare delle zone per trovare chiavi e bottiglie. Le chiavi ci serviranno per sbloccare diversi oggetti necessari e concludere il livello, mentre le bottiglie dovranno essere trovate per completare al 100% il Thieves Raccoonus. I boss saranno tutti battibili in modi totalmente diversi, alcuni davvero ben fatti. Oltre le normali esplorazioni a piedi, Sly potrà guidare anche dei veicoli (e persino Murray si cimenterà spesso in corse sfrenate con il suo camioncino) sulla terra ferma o in acqua, sempre allo scopo di ottenere la chiave del livello. Insomma, un gameplay divertente, reso ancor più piacevole dalla grafica cartoon e dalla colonna sonora degna di un ladro!

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In conclusione, Sly Raccoon è un gioco colorato e divertente, sicuramente non il punto più alto della saga, ma un ottimo incipit per i capitoli successivi, di cui parleremo in altre recensioni. Una delle saghe platform più interessanti e sottovalutate del panorama videoludico, a mio avviso.

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