Contro la disinformazione sui Videogiochi

Questa estate ho avuto modo di avere la fortuna di ricevere un lavoro, ovvio scaduti i tre mesi sono stato rimandato a casa, ma quello è un altro discorso.

Il mio ex lavoro, purtroppo mi permetteva di stare a stretto contatto con i clienti, e soprattutto sentire molto bene le loro conversazioni.

Un argomento più che frequente era dato da madri piuttosto preoccupate dai videogiochi giocati dai figli.

ah!, Cosa hanno dovuto sentire le mie povere orecchie,proposte sul ritiro dei videogiochi dal mercato,tesi basate su quei servizi che ultimamente i mezzi di informazioni, televisione in  primis vanno in onda dove si cerca di incolpare i videogiochi come fonte d’ispirazione per una strage commessa sempre da persone mentalmente instabili e soprattutto con un vero arsenale in casa.

Ma; come è possibile che queste persone mentalmente instabili posseggano armi in dotazione all’ esercito?.

Boh sarà colpa dei videogiochi anche quello, non di leggi che danno licenze di porto d’armi pure nelle patatine.

Ritornando a noi però.

All’alba dei fumetti negli anni 60 venne scritto un libro, un antitesi riguardo al fatto che questo media fosse anticristiano e causasse violenza (deja vu ), oramai personaggi quali Superman, capitan America e co. fanno parte integrale della cultura popolare, e le persone che sostengono quella antitesi si contano su una mano.

A metà degli anni 80 la generazione che aveva sostenuto i fumetti contestò il cinema, sappiamo tutti che nei mitici 80’s uscivano film dove il macismo era esagerato e l”azione la faceva da padrona,  ma ora soprattutto almeno per chi in quel periodo aveva 20-23 anni, film come Robocop, predator, terminator, Rambo ecc… fanno parte della cultura popolare e vi dirò di più, i miei genitori che attualmente contestano i videogiochi mi hanno fatto crescere a suon di smorfie di stallone e laser disegnati con il pennarello sulla pellicola.

Alla fine è sempre la stessa storia nuovi media, vecchie critiche insomma.

Ora il media in grado di scatenare stragi e traviare la gioventù, sono i videogiochi, il tutto grazie a palate di disinformazione date dal media più seguito in italia la televisione, il quale sostiene che stragi come quella di oslo, siano state causate da troppe partite a call of duty, e non da fanatici paramilitari, che nonostante mentalmente instabili possiedono legalmente un arsenale militare in casa.

ma va beh cosa ci possiamo fare.

Informare.

Quando un genitore a lavoro si lamentava che il figlio dodicenne giocava a GTA5 io mi sono limitato a risponderle che avrebbe dovuto informarsi di più riguardo a cosa gli stava regalando per Natale, perchè non a caso esiste il PEGI e non a caso prima di regalare videogiochi PEGI 18+ il genitore si dovrebbe informare delle tematiche che il gioco tratta ed eventualmente decidere se il proprio pargolo è abbastanza maturo da giocarlo, e non lanciare il sasso e poi nascondere la mano dicendo:” eh ma è violento, va ritirato dal mercato”.

Che i videogiochi siano il media che si è diffuso più velocemente e  a macchia d’olio è un dato di fatto, lo vedo ogni anno che passa alle fiere dedicate, sempre più persone, perciò è solo una questione di tempo, sperando che le tempistiche medie italiane di cambiamento siano più corte del solito, e che i videogiochi siano finalmente percepiti per quello che sono: una forma d’arte.

Valecant