Vorrei per prima cosa specificare che Dead Space è un horror a tutti gli effetti, ma secondo il mio parere non un survival. Se da un lato può essere considerato un’esperienza di sopravvivenza a livello di trama ed atmosfera, lo stesso non lo si può dire per il gameplay. Il gioco ci mette quasi sempre nella condizione di eliminare i nemici, cancellando la sensazione di impotenza che si dovrebbe avere verso di essi, e le risorse e munizioni sono sempre disponibili in gran quantità(salvo le modalità di gioco più difficili).
Giocando gli ultimi titoli che dovrebbero appartenere a questo genere, mi sono reso conto di un elemento che indirettamente sminuisce la parte Survival che sta dietro un horror: sto parlando dei Checkpoint.
Ho avuto la sensazione che avere un punto di “salvataggio” ogni quattro passi cancellasse completamente l’ansia che provavo ad esempio in un vecchio Resident Evil. Incrociando il Nemesis l’eventualità di lasciarci le penne era sempre da prendere in considerazione, generando un altissimo livello di ansia, e non solo per la mostruosità di Nemesis, ma anche perchè non sopravvivere significava rifare tutto dall’ultimo punto di salvataggio.
Con i giochi horror di oggi, avere un checkpoint in ogni stanza o angolo svoltato ha eliminato ogni genere di timore nei miei confronti e non nascondo che al mio minimo errore, spreco di munizioni, kit medici, risorse o errori di valutazione, mi è capitato di lasciarmi sconfiggere appositamente, tanto il checkpoint posizionato poco tempo prima mi ha dato la possibilità istantanea di correggere l’errore commesso.
Avete anche voi avuto la mia stessa sensazione?
E’ innegabile che i checkpoint siano degli elementi di cui non si può fare a meno del tutto, poichè hanno permesso agli sviluppatori di eliminare completamente la frustrazione che si generava in passato durante le sessioni di gioco. Però penso che in alcuni casi, come nei survival horror, questi elementi siano incompatibili.
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Sicuramente dei checkpoint più distanziati migliorerebbero l’esperienza in molti altri giochi oltre ai survival horror, rendendoci più attenti, cauti e sicuramente anche più abili.
Un esempio perfetto è l’immagine dell’articolo.
Ricordo i livelli fuori di testa del 1° capitolo, dove i checkpoint erano lontanissimi.
Non c’è dubbio che aumentasse la frustrazione, ma anche la soddisfazione nel superare il livello.
Per rispondere alla domanda, dico che secondo me non solo loro il problema della quasi scomparsa del genere, semplicemente i tempi sono cambiati.
Vedremo cosa combineranno con The Evil Within.
Ti ringrazio per il commento e condivido il tuo pensiero. I tempi sono cambiati e recuperare i survival horror sarà molto difficile. Speriamo bene con The Evil Within 🙂
Ah mi sono dimenticato di dirti, riguardo la tua risposta, che secondo te il genere non è scomparso a causa dei checkpoint, ma perchè sono cambiati i tempi. Condivido il tuo pensiero, riguardo però il genere Horror.. Ci sono sempre meno giochi di questo genere perchè i tempi sono cambiati. La mia riflessione sui checkpoint riguardava solo la parte survival degli horror(ed è per quello che ho fatto l’esempio di dead space).
Quoto tutto quello che hai detto. In effetti i checkpoint con l’andare degli anni sono aumentati e non possiamo negare che alcuni titoli sono risultati più semplici. Fatto sta che l’esperienza di gioco venga compromessa perchè secondo me non si crea più l’attenzione o il nervosismo durante magari una sessione particolarmente importante. Come affermato i tempi cambiano e di facilità ne hanno introdotte. Spero che si ritorni al passato cercando di rendere l’esperienza di gioco andrenalinica e stimolante.
Sono pienamente d’accordo con te 😀
Vedremo con la next gen se effettivamente questo genere potrà rifiorire come si deve.
Purtroppo ho i miei dubbi…
Beh la speranza è l’ultima a morire!