Left Behind: qualità indiscussa formato DLC.

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Si è tanto discusso e parlato dei DLC, sia sul nostro blog che altrove, e la domanda che tutti si pongono sempre è: sono davvero utili?
Abbiamo mappe, pacchi armi, costumi, missioni e a volte trame parallele a quelle proposte nel gioco dal quale il DLC è tratto. Proprio quest’ultimo è il caso di Left Behind, secondo DLC di The Last of Us (oltre quello con le mappe dell’online).
Cosa mi aspettavo da questo DLC? Beh, ovviamente una buona qualità. Cosa ho avuto? Una qualità OTTIMA.
La trama di Left Behind si ricollega al periodo del gioco in cui guidammo Ellie (per non fare spoiler a chi non dovesse avere ancora giocato il gioco principale evito di dirvi il contesto vero e proprio) e lo alterna alla narrazione di un evento del suo passato. Avremo quindi uno “switch” (che termini tecnici!) continuo tra “presente e passato”. Ovviamente, vi sarà quel perfetto connubio di filmati e gameplay che vi era nella campagna principale, quindi il giocatore non si annoierà mai.
E sapete qual’è la cosa migliore? Che Left Behind riesce ad emozionare tanto quanto il gioco principale. In appena 3 ore mi sono ritrovata a tremare in alcune scene e a piangere in altre, cosa che certamente non mi sarei aspettata di fare in un DLC, nonostante si stesse parlando di The Last of Us.
L’unica pecca è secondo me la longevità che nonostante non sia poi così bassa in rapporto al prezzo (anche se ammetto che forse 15 euro sono un po’ troppini) mi è parsa veramente scadente. Sarà che ormai il mio rapporto con The Last of Us è di pura dipendenza ma avrei voluto restare qualche altra ora nei panni di Ellie.
Concludo qui le mie impressioni sul DLC, poiché potrei incorrere nello spoiler e ovviamente non voglio farlo. Consiglio ASSOLUTAMENTE Left Behind. Voi DOVETE giocarlo se avete giocato The Last of Us. DOVETE.
FATELO.

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