Recensione | Assassin’s Creed II

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Dopo un primo capitolo tutt’altro che perfetto, Ubisoft torna al lavoro su di una IP che sembrava promettere bene, ovvero Assassin’s Creed. Si cambia quindi protagonista, scenario e meccaniche di gioco per dar vita ad Assassin’s Creed II.

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Desmond Miles è costretto dalla sua collaboratrice Lucy a rientrare nuovamente nell’Animus per vestire i panni di Ezio Auditore. Secondo la ragazza, l’effetto di osmosi permetterà a Desmond di apprendere le abilità dell’assassino e quindi di sapersi difendere meglio. Siamo così catapultati nell’Italia del Rinascimento, precisamente a Firenze. Ezio fa parte di un influente famiglia, ovvero quella degli Auditore, ma al contrario del padre o del fratello, lui è un giovane scapestrato amante di donne e risse. Ben presto dovrà però cambiare vita, in seguito alla cospirazione da parte di alcuni uomini appartenenti all’ordine dei Templari nei confronti della sua stessa famiglia, che ucciderà i suoi fratelli ed il padre. Ezio diventerà un assassino, scoprendo di far parte di qualcosa di molto più grande di lui e mosso da un unico grande desiderio: la vendetta.

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Il gameplay di Assassin’s Creed II ricalca le orme del predecessore, ma incrementando notevolmente la varietà di missioni. Non dovremo più fare avanti ed indietro tra i covi, ma avremo una più ampia libertà d’azione. Vi saranno missioni in cui bisognerà ascoltare o picchiare i nemici, mentre altre in cui dovremo derubarli. A volte capiterà di doverli seguire, ma soprattutto il nostro compito sarà assassinare coloro che hanno cospirato contro la famiglia Auditore. Potremo spostarci non solo a piedi, ma anche a cavallo e in barca (gondola, per la precisione).  Si avrà anche la possibilità di gestire e curare una villa di famiglia, situata a Monteriggioni. Ma la cosa che più è stata migliorata è sicuramente la fase di combattimento.  Nonostante l’intelligenza artificiale non sia ancora delle migliori, ma presenti soldati incapaci di combattere, l’arsenale di armi di Ezio ci renderà il tutto molto divertente. La lama celata potrà essere modificata niente poco di meno che da Leonardo Da Vinci per diventare molto più che una semplice lama: potremo farla diventare una pistola, iniettare al suo interno del veleno per avvelenare i nemici o creare una seconda lama da applicare all’altra mano per uccidere due persone contemporaneamente. Oltre la spada avremo altre armi come mazze o asce, armi più grandi come spadoni o alabarde, pugnali e coltelli e per ultimi, ma non meno importanti,  coltelli da lancio e bombe fumogene.  Insomma, potremo uccidere il nemico in modi sempre diversi. 

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Ezio Auditore è uno dei punti forti del secondo capitolo. È infatti un personaggio completamente umano, pervaso da sentimenti che tutti noi potremmo provare, come l’ira, il desiderio di vendetta, la voglia di fidarsi o l’odio nei confronti di un nemico. Aver creato un simile personaggio, che con l’andare delle ore di gioco (e anche dei capitoli successivi, come vedremo nelle prossime recensioni)  non fa altro che crescere e maturare, ha reso l’avventura molto più intrigante e piacevole. Anche i personaggi di contorno non sono niente male, tra personalità ben note del Rinascimento italiano come la famiglia dei Medici o Leonardo Da Vinci e tra nuovi personaggi, del tutto inventati, come La Volpe o i ladri di Firenze. Che dire, la scelta di personaggi ben caratterizzati, unita a delle città suggestive come Firenze o Venezia ha creato un contesto perfetto dove ambientare un gioco.

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Affrontando il lato visivo e sonoro, non si può che apprezzare il lavoro svolto. La grafica era ottima per l’anno di uscita del gioco, regalando una buona espressività dei volti e dei movimenti abbastanza realisti. Le città sono ricostruite in modo perfetto, facendo apprezzare con visuali molto cinematografiche edifici come la Basilica di Santa Croce o opere architettoniche come Il Ponte di Rialto (rappresentato in legno, dato che ancora non era completo negli anni in cui il gioco è ambientato). Il doppiaggio è ben realizzato, con voci ottime per i personaggi scelti ed una colonna sonora meravigliosa, piena di temi suggestivi che ogni tanto richiamano al predecessore. Da un punto di vista tecnico Assassin’s Creed II riscontra solo qualche bug, cosa notevole visti i numerosi problemi del primo capitolo.

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Andando a concludere, il secondo capitolo della saga di Assassin’s Creed è ad oggi, secondo la mia opinione e quella di molti, il punto più alto della saga. Personaggi praticamente perfetti, ambientazioni suggestive, lato tecnico quasi impeccabile . . . non gli si può dire davvero nulla. Ecco perché lo consigliamo vivamente. L’opzione migliore sarebbe giocare tutta la saga, per coglierne appieno il significato, ma per chi volesse cimentarsi solo con questo capitolo potrà farlo tranquillamente, giacché non è strettamente collegato al primo. Vi servono altre motivazioni per giocarlo? Non credo proprio.

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