Recensione | Assassin’s Creed

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La saga di Assassin’s Creed è una delle più discusse, sia in positivo che in negativo, degli ultimi anni. E ora che siamo quasi arrivati all’uscita del quarto capitolo, mi sembra più che giusto ritagliare un piccolo spazio su questo nostro sito e parlarne adeguatamente, partendo appunto dal primo gioco uscito nel 2007.

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Il vero protagonista dell’intera saga, nonostante a volte si tende a considerarlo come un “tramite” per gli assassini, è Desmond Miles, un giovane barista rapito dall’Abstergo, una compagnia che sfrutta uno strano macchinario dal nome Animus per trovare gli antenati delle persone, anche in epoche lontane. Questo viene fatto, ovviamente, anche a Desmond, che si ritroverà a vestire i panni del suo antenato Altair, appartenente alla setta degli Assassini durante il periodo della terza crociata in Terra Santa. Altair è accusato di aver trasgredito a tutti i pilastri portanti del credo degli Assassini e viene per questo declassato dal suo maestro, Al Mualim. Quest’ultimo gli da però la possibilità di redimersi assassinando 9 uomini che sono accusati di portare solo scompiglio e distruzione. Nel frattempo Masyaf, il luogo dove vivono gli assassini, è sotto attacco da parte dei Templari, ordine da sempre nemico del nostro, comandati da Roberto di Sable. Il nostro compito sarà aiutare Altair a riprendersi il suo grado e risolvere i numerosi dubbi e misteri che si celano dietro questa guerra.

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Il gameplay di Assassin’s Creed si basa su delle maccaniche stealth, che possono essere gestite interamente dal giocatore. Il nostro compito, in quanto assassini, è commettere un assassinio nell’ombra, trovare informazioni sui bersagli e mai uccidere innocenti (anche se la tentazione di tirare un bel cazzotto ad una delle mendicanti nel gioco è sempre forte). Innazitutto, per espolare un’area, sarà necessario cimentarsi in acrobatiche scalate fino alla cima di alcune torri, dalle quali avverrà la sincronizzazione, che sbloccherà aree della mappa che si trovano vicino a quel punto. Una volta individuati i nostri bersagli, dovremo sempre recarci al Covo degli Assassini dove ci verranno fornite alcune informazioni iniziali. Dopodiché dovremo passare in rassegna ogni singolo angolo delle città in cui il gioco è ambientato per origliare conversazioni, rubare oggetti o pedinare sospettati. Infine, strutturare la missione e colpire il bersaglio nel momento designato. Ovviamente, l’ultima cosa da fare sarà darsi alla fuga. Le città disponibili saranno Masyaf, Arsuf, Damasco e Gerusalemme, ognuna con nemici diversi fra templari, crociati, saraceni ecc. Durante il gioco potremo raccogliere oggetti secondari, ovvero le bandiere di ogni ordine nemico, che arriveranno a sbloccare i trofei tanto amati da alcuni giocatori. 

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Un’attenzione particolare va rivolta, almeno nel primo capitolo, alle armi. Altair, man mano che svolgerà le missioni, potrà infatti usufruire di numerose abilità sbloccabili alle armi in dotazione. La prima sarà la classica spada (stalker della serie), seguita dalla lama celata, simbolo ufficiale dell’assassino. Avremo anche a disposizione una spada corta e i pugnali da lancio, molto comodi per assassinare nemici isolati da un’ampia distanza, senza doversi quindi esporre. Infine, il buon calcio e pugno ci servirà sempre. 

Il comparto sonoro di Assassin’s Creed è curato da Jesper Kyd, che riesce a regalare al gioco una colonna sonora molto adatta all’ambientazione abbastanza secca e calda tipica della Terra Santa, anche se sicuramente i suoi lavori migliori si trovano nei capitoli successivi della serie. La grafica è buona per l’anno di uscita, vi sono però alcuni cali di qualità estremamente visibili e dei bug assurdi, tramite i quali il giocatore potrebbe rimanere bloccato nella trama.

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Assassin’s Creed è un gioco dalla trama affascinante e coinvolgente, non la migliore fra gli altri usciti, ma sicuramente un ottimo input dal punto di vista della storia. Tuttavia l’eccessiva ripetitività delle missioni, la scarsità di situazioni nuove e alcuni momenti completamente morti in cui non sappiamo minimamente cosa fare non gli conferiscono il diritto di accaparrarsi un buon voto. Altair è un personaggio tenebroso e affascinante, ma ahimè la sua cicatrice non basta a soddisfare il giocatore. Tirando le somme il primo capitolo di questa serie è senza dubbio pieno di difetti da correggere, ma tuttavia è un ottimo inizio per una saga che di per se avrà sempre alti e bassi. Noi, come sempre, vi consigliamo di giocarlo . . . se ancora non lo avete fatto.

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