Recensione – Destiny – L’oscurità dal Profondo

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Come sicuramente sapete, nel mondo degli MMO sono pochi i modi per garantire un flusso costante di entrate monetarie. Accanto all’odiato canone mensile, abbiamo i free to play con microtransazioni ed i contenuti aggiuntivi a pagamento (leggasi espansioni) rilasciati a cadenza regolare.

Destiny attinge ovviamente a questa terza casistica non utilizzando nessuna delle prime due soluzioni. Per questo motivo a distanza di tre mesi dall’uscita nei negozi, arriva questo primo DLC a pagamento che dovrebbe estendere il gioco base e garantire nuove ore di divertimento.

Senza voler anticipare troppo il giudizio finale che andrete a leggere, possiamo già dire che Bungie non ha centrato appieno l’obiettivo e che L’Oscurità dal Profondo rappresenta il chiaro esempio di come non si dovrebbero sviluppare DLC o almeno come non si dovrebbero presentarli o venderli.

Alla base dello stesso, venduto alla non modica cifra di 15 euro con Season Pass, troviamo un’estensione della storia base dedicata a Crota, figlio di Oryx e cavaliere leggendario dell’alveare di cui abbiamo sentito parlare spesso durante l’avventura base. In questa estensione avremo l’occasione di affrontarlo di persona nel Raid impegnativo che completa l’intero pacchetto ed ambientato niente meno che nel cuore della Luna.

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Purtroppo le povere premesse che questo plot suggerisce si traducono parallelamente sul fronte videoludico con una pochezza contenutistica imbarazzante.
Destiny è stato sempre presentato come un gioco con un “lore” solido e ben scritto e su questo ha basato molto del suo successo. Per quanto l’avventura base abbia solo scalfito la superficie di tale struttura, tutti noi sapevamo che la struttura alle spalle era solida e che molto poteva essere fatto tramite successive espansioni.
Purtroppo in questo DLC tutto quello che dovremo fare sarà uccidere un tizio “grosso” completando qualche missione preliminare di ammorbidimento. Per quanto si tratti del re dell’Alveare, siamo sicuri che la sua morte non porterà grandi sconvolgimenti alla trama futura relegando il tutto all’etichetta “filler” tanto cara ai divoratori di Serial TV.

Ovviamente un nemico potente richiede armi potenti come la storica pubblicità dei pennelli suggerisce. Ecco che Bungie decide quindi di aumentare il level cap da 30 a 32 riscrivendo nel processo molte delle meccaniche del gioco base su cui i giocatori avevano investito tempo e risorse.

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Molte vecchie armature leggendarie diventeranno di fatto spazzatura paragonate ai nuovi set venduti dai vendor ed il sottoscritto, arenato attorno al livello 27, è riuscito a raggiungere il 30 semplicemente comprandole a suon di Marchi.
Per le armature esotiche è stato riservato un trattamento analogo. Per evitare di farle buttare ai giocatori, cosa che avrebbe causato una rivoluzione popolare, è stato predisposto un sistema di upgrade tramite Xur che purtroppo resetterà tutti i Tier collezionati fino a quel momento costringendovi a ripartire da zero senza neanche riciclare le componenti intermedie ed il costoso Frammento Esotico che serviva a il set.

Sui contenuti spiccioli, oltre a tre quest base, tre mappe multiplayer, un assalto esclusivo per PS4 ed il sopracitato Raid contro Crota, non c’è altro. Considerando il prezzo a cui è proposto, facciamo veramente fatica a non sentirci presi in giro specialmente considerando che il gioco tende a penalizzare chi non lo acquista precludendogli, tra le altre, le classiche missioni settimanali o giornaliere se il random le pesca tra i contenuti aggiuntivi. Le stesse inoltre si riducono come sempre nel classico “vai ed uccidi” senza nessun tipo di variante. La possibilità di utilizzare le spade come armi, in questa espansione fortemente accentuata, rende alcuni passaggi divertenti ed atipiche ma alla lunga stancheranno anche quelli.

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Giudizio Finale: Non possiamo ritenerci soddisfatti del prodotto finale specialmente rapportandolo al costo del biglietto che abbiamo pagato. A chi non avesse acquistato il Season Pass, possiamo dire di valutare attentamente l’esborso e di buttare quei 15 euro solo se vogliono rimanere al passo coi tempi e con gli amici che invece hanno creduto nel progetto. Ad oggi Destiny continua a vivere grazie alla speranza dei giocatori sul futuro della saga e alla comunità che si è creata attorno. Rimane l’ottimo gioco che ho recensito tempo fa ma se questo DLC doveva mostrarci il “progetto” dietro al titolo, di sicuro lo ha fatto nel modo peggiore.