Recensione | Evoland

Quest’oggi parleremo di un titolo senza dubbio particolare. Non per le sue meccaniche innovative, per la grafica eccelsa o per il suo team di sviluppo, ma per l’idea di base che accompagna il gioco: ripercorrere la storia dei Giochi di Ruolo, che spaziano ovviamente dalla famosa saga di Zelda fino a Final Fantasy o Diablo. Insomma, oggi parleremo di Evoland.

Non starò qui a parlarvi della trama del gioco, in quanto è la più semplice che possa esistere: guideremo un’eroe attraverso questo mondo nel tentativo di aiutarlo a sconfiggere un cattivo e riportare la pace. Banale? Si, probabilmente. Ma tutto ciò sarà sviluppato con originilità grazie alla continua evoluzione dell’ambiente di gioco. Infatti, trovando degli scrigni nascosti, sbloccheremo vari componenti di un gioco di ruolo, quali i colori, i suoni, le battaglie a turni, gli incontri casuali, gli aiutanti e gli antagonisti, la vita, l’armatura ecc.
Evoland si appropria infatti della trama banale per poter divulgare il messaggio principale: l’evoluzione del mondo videoludico.

Gli enigmi non saranno mai complessi e la durata del gioco è veramente, ma veramente breve. Basteranno pochissime ore per completarlo, anche se ci fermeremo a trovare i vari collezionabili. Le meccaniche sono basilari, gli scontri non sono mai eccessivamente difficili… anche se ammetto che alcune orde di ragni e scheletri possono complicare leggermente la vita. Tuttavia, nonostante Evoland non sia il capolavoro per eccellenza, riesce nel suo scopo: far rivivere l’evoluzione dei videogiochi di ruolo. Personalmente, essendo nata troppo tardi per vivere i classici come Zelda, mi sono sentita proiettata negli anni 80 e mi è sembrato di vedere questa evoluzione scorrermi davanti agli occhi. Evoland è un tuffo nel passato e nel presente, Evoland è un’insieme di divertimento e spensieratezza. Evoland è un gioco che almeno una volta nella vita, da fan dei GDR, dovete provare.