Recensione – Far Cry 4

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Dopo l’ottimo terzo capitolo che aveva risollevato le sorti di un franchise che sembrava già morto, Ubisoft ci riprova con questo quarto capitolo che migliora senza eccedere portando qualche piccola novità a partire dall’ambientazione. Basterà per farne un successo?

In realtà chi vi scrive non ha giocato al terzo capitolo ma ha subito, ed il termine negativo è voluto, la seconda e traumatizzante incarnazione della saga. Non mi è possibile fare quindi un confronto dettagliato con il predecessore, da cui in effetti non si discosta molto, ma questo è forse un bene perché mi permetterà di analizzare il titolo secondo quanto ha da offrire. Spetterà a voi decidere se imbracciare nuovamente le armi del titolo Ubisoft.

Iniziamo quindi a parlare della trama che non si lega in nessun modo con i predecessori e questo lo rende di fatto un titolo stand alone godibile anche da chi non ha familiarità con la saga. Il protagonista è un giovane ragazzo come tanti altri emigrato in America con la madre e tornato in Tibet, qui chiamato Kyrat, per spargerne le ceneri come ultimo desiderio. Nel video introduttivo che avrete probabilmente visto durante la presentazione all’E3, verrà introdotto il principale villain del gioco ovvero Pagan Min, autoproclamatosi re del Kyrat e particolarmente attratto dal protagonista per motivi che non posso rivelare in questa recensione. Posso però dirvi che il vostro arrivo nella regione montana non è dettata dal caso e forse vostra madre ha scelto di proposito il proprio ultimo desiderio.

Di fatto verrete infatti catapultati in una guerra civile tra Pagan Min ed i ribelli del Sentiero d’Oro ed ovviamente sarete solo voi i migliori sulla piazza in grado di fare cose che un gruppo di ribelli mal assortito non può fare. Di certo non una trama da premio Strega e a dirla tutto giusto un mero pretesto per gettarvi nella mischia con un arsenale di armi ben assortito e tanta voglia di spaccare qualche culo.

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Il gioco come sapete è un classico FPS a mondo aperto diverso, per intenderci, dal classico canovaccio dei corridoi alla Halo. La mappa di gioco è infatti esplorabile fin da subito con alcune limitazioni sulla parte a nord accessibile a metà dell’avventura. Non esiste quindi un percorso stabilito a priori e l’unico modo per proseguire con la trama sarà quello di portare a termine le Main Quest che coinvolgeranno il protagonista. Il mondo di gioco sarà però ricchissimo di attività alternative che andranno dalle quest secondarie, alla caccia, al crafting e alle gare su veicoli. Tutte queste side-quest saranno fortunatamente utili ad aumentare la vostra reputazione generale e a farvi acquisire punti esperienza da spendere in un albero delle abilità simile ai molti già visti su altri titoli e che vi garantiranno nuove azioni di combattimento o una serie di abilità passive utili alla sopravvivenza. Ovviamente a lungo andare queste attività risulteranno simili e ripetitive ma fortunatamente l’ottima giocabilità del titolo le renderà comunque piacevoli anche solo per testare la nuova arma o abilità sbloccata nella missione precedente. In aggiunta i Game Designer ci hanno risparmiato le annose fetch-quest di cui abbiamo solo qualche strascico nella necessità di cacciare e scuoiare animali per potenziare il proprio equipaggiamento e poter portarsi dietro un maggior numero di munizioni, di frecce, di denaro ecc…

Altra aggiunta interessante sono gli eventi dinamici, particolari circostanze a contesto nella quale potremmo imbatterci casualmente girovagando per la mappa. Queste possono andare dal fermare un corriere nemico al difendere dei ribelli da animali selvatici ecc… Sono incarichi opzionali e non determinanti ma risolverli positivamente vi garantiranno punti Karma da spendere per sbloccare determinate armi ed equipaggiamento.

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Ma è parlando di giocabilità che il gioco mostra i muscoli e ne ha decretato l’enorme successo già dalla sua incarnazione precedente. Un FPS solido e divertente specialmente nell’approccio alle missioni che è possibile affrontare spavaldamente come un prode commando o con più intelligenza utilizzando tattiche stealth. Sara inoltre possibile rigiocare gli assalti agli avamposti per ottenere un punteggio migliore ed ottenere così bonus più consistenti. Grazie alla varietà delle armi sarete in grado di variegare il vostro stile di gioco stando attenti a sceglierle con dovizia dato che potrete portarne solo quattro divise per categorie. Quindi una sola arma pesante, due medie ed una leggera. In questo quartetto potrete inserire solo armi che rientrano nella categoria quindi dovrete sceglierle con attenzione prima di tuffarvi nel successivo attacco. Personalmente dopo un po’ di pratica e di esperimenti, sono arrivato ad un set evergreen che mi ha permesso di proseguire con le missioni senza grossi stravolgimenti. Benché infatti le armi siano molte, presto o tardi vi appassionerete ad una o due di esse e difficilmente la abbonderete specialmente se prediligete l’approccio stealth dove le alternative sono minori. E’ forse una piccola pecca del sistema che penalizza le armi che sbloccherete verso la fine del gioco che difficilmente diventeranno le vostre preferite ma in generale fa piacere avere un buon roster di giocattoli tra cui scegliere.

In gioco permette inoltre di viaggiare velocemente tra un avamposto liberato ed un altro garantendovi in ognuno di essi un alloggio dover recuperare gli HP dormendo, rifornirvi di munizioni e siringhe e scegliere o acquistare nuovi armamenti. Le armi infatti saranno sempre gratuite una volta sbloccate ma non le munizioni che spesso dilapideranno il vostro portafogli anche se con le giuste abilità, potrete ottenere forti sconti.

Oltre agli avamposti, tornano di prepotenza le torri radio analoghe ai punti di sincronizzazione di Assassin’s Creed. Sbloccandole potrete avere accesso alle missioni secondarie dell’area circostante così come i punti di interesse da visitare. E’ un meccanismo piuttosto classico che abbiamo visto in moltissimi giochi tra cui lo stesso titolo precedente e che potrebbe risultare monotono a lungo andare. Fortunatamente col tempo riuscirete a completarsi senza patemi eccessivi. Oltre infatti agli alloggi negli avamposti, il protagonista potrà contare sulla propria abitazione potenziabile sganciando le opportune quantità di denaro ma che garantiranno sempre un set di equipaggiamento base, materiale per le siringhe e l’utilissimo elicottero monoposto con la quale muoversi velocemente per la mappa nei punti non raggiungibili con il viaggio rapido. Un’ottima aggiunta simile a quanto visto con la villa di Ezio in Assassin’s Creed II.

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Parlando dell’aspetto tecnico, non possiamo non ammirare i bellissimi panorami che il motore grafico ci propone e l’ambientazione montana offre sempre cartoline da incorniciare ad ogni angolo. Purtroppo siamo di fronte all’ennesimo prodotto cross-gen e questo ne ha tarpato le ali sotto alcuni aspetti più fastidiosi come i popup dinamici della vegetazione. Tuttavia su Next-Gen il gioco fa la sua sporca figura specialmente considerando la pulizia generale dell’ambiente. Il motore di gioco scala abbastanza velocemente per evitarvi cali di framerate pericolosi ma nel complesso riuscirete ad immergervi senza patemi nel bellissimo paesaggio del Kyrat e l’autoguida dei mezzi di terra vi permetterà di affacciarvi al finestrino della vostra auto per ammirare le cime innevate e le valli bagnate dai fiumi.

In definitiva il gioco raggiunge la piena sufficienza sotto tutti i fronti garantendo svariate ore di genuino divertimento. L’unico neo che possiamo imputargli riguarda la trama di fondo banale e mai accattivante e la presenza di comprimari piuttosto stereotipati e mai incisivi. Se in un gioco del genere non cercate il plot della vita, allora Far Cry 4 saprà impegnarvi in un FPS di qualità.

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Giudizio Finale: Ci sentiamo di premiare l’ottimo lavoro di Ubisoft che dimostra di essere comunque in grado di far bene il suo lavoro. Gli unici lati negativi della produzione sono la trama poco incisiva ed un gameplay fin troppo simile al precedente titolo. Consigliato comunque a tutti gli amanti degli FPS a mondo aperto e a chi vuole buttarsi subito nella mischia senza dover conoscere vita, morte e miracoli dei personaggi di gioco.