Recensione| Metal Gear Solid 2 Sons of Liberty HD Collection

MGS2 Recensione Scheda

In questi ultimi tempi dove le saghe vengono sempre allontanate dal suo concept di nascita, e di conseguenza, adirando gli utenti, nell’epoca d’oro dei videogame questo non avveniva in nessun modo. Ci chiediamo anche il perchè, e sembra esserci anche la risposta. Senza dilungarci in argomenti che non riguardano quello di cui parleremo, andiamo subito al punto e tuffiamoci nel mondo dei “Tatical Espionage Action”. Perchè dire di un genere senza proferire il nome del gioco? Ecco perchè ho aperto la recensione con quelle… diciamo premesse. Uno dei maggiori esponenti di questo genere è sicuramente Metal Gear Solid creato dalla mente genialedi Hideo Kojima e prodotto dalla Konami. Costui, nel 1998 creò un mondo dove la punta dell’iceberg era la lotta al terrorismo. Nel corso dei capitoli, la storia di questo titolo si è ramificata portando l’utente a conoscere nuovi ambienti, nuovi antagonisti e alleati. Dopo gli eventi narrati nel primo capitolo, Snake si ritrova a tornare più determinato di prima nella lotta contro il terrorismo e per sventare la minaccia del Metal Gear REX. Metal Gear Solid 2: Son’s of Liberty è arrivato sugli scaffali il 12 Novembre 2001 per Playstation 2 e Xbox.
Voglio fare una premessa per questa recensione: Ho giocato il gioco solo ora con la remastered edition di MGS2 e MGS3, quindi, è il mio primo approccio con il mondo di Metal Gear Solid. Potrei mancare qualche dettaglio che mi sarà sfuggito nella storia, anche se, ci sarebbe tanto di cui parlare. Dunque, il gioco è stato giocato su Xbox 360 in versione Substance. Senza perderci in ulteriori chiacchiere, passiamo ad analizzare il gioco.

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Il serpente ritorna… lo squartatore approda…

Dopo i fatti di Shadow Moses, Snake si ritrova ad inseguire i suoi nemici per debellare una possibile minaccia imposta sulla testa degli Stati Uniti. La lotta al terrorismo non venne sventata interamente sull’isola di Bering, quindi, il serpente dovrà sfruttare tutte le sue abilità stealth per farsi strada nella complicata missione che gli verrà assegnata. Il suo obbiettivo è quello di cercare un possibile nuovo modello di Metal Gear chiamato RAY sull’ U.S.S Discovery. Snake fa parte di una nuova organizzazione anti-Metal Gear ufficializzata dalle Nazioni Unite chiamata “Philantropy” . Il loro obbiettivo è quello di fermare la vendita di dati riguardanti la produzione in massa dei Metal Gear in possesso di Revolver Ocelot che è pronto a rivedere al mercato nero.
Gli eventi di questo capitolo vedono protagonista anche Jack, membro della rediviva FOX-HOUND: Il suo nome in codice sarà Raiden. Costui dovrà infiltrarsi in maniera stealth sulla Big Shell, piattaforma di decontaminazione che ha come obbiettivo ripulire il mare dalle scorie rilasciate dalle navi ed è costruita al largo di New York. Raiden dovrà salvare il Presidente degli Stati Uniti fatto prigioniero da un organizzazione chiamata Dead Cell. Il nostro protagonista dovrà affrontare questa missione abbastanza semplice, ma le cose degenereranno e si creerà un grande putiferio. Si verrà a conoscenza di informazioni che ci faranno capire che la missione è tutt’altro che salvare il presidente. Al nostro fianco non avremo Otacon, ma saremo supportati dal colonnello Campbell e da Rosemary, una donna che sembra essere la fidanzata di Raiden.
La trama è scritta egregiamente. Kojima ha steso un livello narrativo intrigante, pieno di colpi di scena e cambi di fronte. Sono rimasto colpito dalla trama di Metal Gear Solid: Non essendomi mai avvicinato ad un capitoli, tranne per PSX, mi sono immerso nella trama epica che fa da sfondo a queste vicende. Mentre completavo il 2° Capitolo ho avuto il bisogno di cercare tante informazioni sull’universo di questo titolo e ho trovato tanti segreti che mi ero perso nel 1° Capitolo. Oltre alla trama, il gioco mette in scena personaggi epici ed originali. Non voglio fare spoiler su quali antagonisti incontrerete sennò vi si toglierebbe il gusto di scoprirli voi stessi. Credo che parlare approfonditamente della trama e impossibile vista la grande presenza di anticipazioni sulla “Quest Line”, quindi, meglio se passiamo al prossimo punto della recensione.

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Maestria in furtività

Vi chiederete: “Dai, il gioco è vecchio di 12 anni, la giocabilità sarà minata da difetti e bug.” La mia risposta andrà dritta al punto senza giri di parole. Ha un gameplay che prende a calci sul sedere tanti titoli che oggi vengono classificati come “capolavori”. Metal Gear Solid 2 ha un gameplay che si differenzia ancora a 12 anni dalla sua uscita. Il suo stile rimane inimitabile e non soffre di nessun problema legato a bug e macchinosità nei comandi. Il tutto gira con grande fluidità e non dovremo mai fare manovre complicate per chiedere al protagonista di fare i movimenti che noi vogliamo. MGS nasce come stealth ed è rimasto tale. La sua struttura è ancora quella, aggiunta da nuovi elementi che lo contraddistinguono dal suo predecessore. Il sistema stealth funziona alla grande con il sistema di coperture, ahimè, un po’ macchinoso, ma del tutto gestibile. Le fasi di infiltrazioni calzano a pennello nell’infrastruttura, l’IA dei nemici darà filo da torcere ai livelli più ardui, quindi, sarà molto difficile aggirare le guardie senza spezzargli il collo o farli crollare con la pistola a dardi.

Nel corso del gioco ho trovato molto interessante le battaglie contro i boss. Mi hanno veramente sorpreso: Non mi sarei mai aspettato un infrastruttura così collaudata per un gioco stealth ed invece, Kojima mi ha stupito enormemente. Non ci troveremo mai davanti a sezioni con una facilità abnorme (un grazie ai titoli odierni), ma ci arrabbieremo più di una volta. Ho anche notato che molte volte le battaglie diventeranno frustranti per vari motivi. La barra della salute non viene azzerata ad ogni colpo, ma si consuma in un modo del tutto innaturale. Non riesco a definirlo, tuttavia, mentre si viene colpiti e un altro nemico rincara la dose, questi ultimi danni non hanno effetto sul protagonista. E’ come se ci fosse una barriera che lo protegge da altri danni ingenti, dunque, non voglio cercare il pelo nell’uovo, ma andava detto per rendere questa recensione più completa e darvi un aiuto sull’acquisto.

Non c’è altro da dire nel gameplay, ormai si ha avuto l’opportunità di sperimentarlo nei capitoli usciti successivamente a questo. (Parlo di Snake Eater, Guns of the Patriots e Peace Walker.) Si nota molto che il titolo è stato rifinito nei mini dettagli, ma con un lavoro ancora più dovizioso si avrebbe reso questo gioco un capolavoro indiscusso. Passando al mio commento su questo comparto, posso solo dire che Kojima ha fatto un lavoro egregio e che ha reso ancora più completo un gameplay che da quel momento avrebbe cominciato a fare storia.

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La perla visiva

Giudicare un comparto grafico quando ormai siamo nel 2013 è molto cervellotico. Ormai siamo abituati a veder sfoggiare titoli da una qualità grafica che ormai surclassa le vecchie console. E’ del tutto normale fare un affermazione del genere. Siamo in un epoca dove la grafica conta tantissimo e quindi si fa di tutto per rendere un titolo molto bello sotto questo aspetto. Ahimè, devo oggettivare questo comparto perchè è uno dei frangenti cardini di un titolo odierno, invece, nel lontano 2001 era l’ultimo dei pensieri. Per Kojima è sempre stato importante per un suo titolo avere delle nuove tecnologie che sarebbero state al passo con i tempi. Si è visto su PSX, PS2 e infine su PS3 con Guns of the Patriots dove il gioco per intero occupava tutti i 50 GB del disco Blu-Ray. Il producer disse che MGS fosse molto più grande e furono adottate delle contromisure per comprimere i file del gioco per farlo entrare in un unico disco. Stiamo divagando fuori dalla recensione, ma è d’obbligo far capire ai lettori come la serie di Metal Gear Solid si è sempre imposta come un avventura rifinita anche nel comparto più elogiato degli ultimi anni.

Ritornando a MGS 2 c’è da dire che il gioco è un remastered, quindi, una rimasterizzazione del titolo uscito su PS2 e Xbox nella vecchia generazione. Il titolo è stato aggiornato da BluePoint, Armature Studio e Genki e in collaborazione con Kojima stesso. Il gioco sfrutta il 720p HD e gira a 60 fotogrammi al secondo, quindi, un bel vedere per gli occhi e una grande fluidità delle azioni con cui andremo avanti nell’avventura.
Le texture sono state aggiornate e hanno avuto un lavoro di maggior rifinitura. Il titolo già all’epoca fece scalpore e si credette che fosse un progetto per la console che sarebbe uscita dopo PS2, ovvero, PS3. Kojima specificò più volte che il titolo sarebbe arrivato su PS2 e calmo gli animi della folla e della stampa mondiale. La fisica è ottima, infatti, tante volte mi è stato difficile credere che un titolo per PS2 potesse avere un interazione e una fisica così complessa per una macchina del genere. (Guardare i capelli di Raiden mossi dal vento non ha paragoni.) Lo stile grafico che adotta è molto coerente con l’atmosfera che fa da sfondo alle vicende. Ha un tono molto cupo e saturo. Non sfoggia colori vivacissimi perchè Kojima desiderava dare uno stile molto realistico alla sua creatura.
Nell’infrastruttura del gioco e della saga, i pilastri principali che portano avanti la trama sono i filmati. Infatti, come in ogni MGS che si rispetti, il filmati sono in real time e assumono un taglio molto cinematografico. Tante volte Kojima è stato ispirato dai film. Il producer ha sempre affermato che i film sono il 70% del suo corpo e quindi, come non aiutarsi a rendere una trama con filmati che durano anche mezz’ora? Per tante persone potrebbe essere frustrante, ma vi posso assicurare che sono pieni di suspense e dialoghi che illuminano il passato dei personaggi.
A mio modesto parere, la PS2, appena arrivata sul mercato nel 2001, spremette una buona parte del suo Hardware per mettere in scena un dettaglio grafico tale da rendere questo gioco un titolo da aver ad ogni costo. Se devo dire un difetto che ho trovato nella grafica, anche se è del tutto normale per un titolo PS2, è stato la tesselation. C’è poca tesselation nelle varie ambientazioni, questo porta ad ammirare delle texture fin troppo piatte. Passati alla rimasterizzazione in HD, il problema non è stato risolto, ma non è importante. La vera protagonista è l’ambientazione che diviene molto evocativa, anche se avrebbero potuto scegliere una location più interessante. (Mi manchi Shadow Moses)
Non credo ci sia altro da dire, il titolo si comporta benissimo sotto questo comparto e con la rimasterizzazione esalta ancora di più i punti appena citati.

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L’epicità della coerenza

Il sonoro è molto importanti in un videogame, il perchè è semplice. Abbiamo sempre più il bisogno di immergerci nei panni del protagonista, ma anche dell’ambientazione stessa. MGS ha sempre avuto un punto a suo favore in questo comparto. Visto che il gioco è molto incentrato sui dialoghi e sui filmati in real time, era d’obbligo far si che il titolo avesse al suo fianco un sonoro che riuscisse a catturare tutta l’enfasi della trama e delle emozioni sprigionate dai personaggi. Snake ha sempre sprizzato carisma da tutti i pori e questo è stato grazie sia alla sua ironia e anche da un pilastro principale della sua anima. Parlo del doppiaggio: Infatti, il serpente è stato sempre doppiato da David Hayter. Costui ha reso Snake un personaggio incredibilmente reale e ricco di emozioni sin dalla prima apparizione su PSX.
Visto che sia entrati nel comparto del doppiaggio, voglio aprire una parentesi che mi permetterà di giudicare questo punto assai importante. Nei miei anni di esperienza nei videogames non ho mai visto un doppiaggio così coerente con l’azione stessa. Il motivo che mi spinge ad elogiarlo, forse viene dal presupposto che il cambio con la lingua Italiana non ha mai giovato sotto questo aspetto. Ecco perchè preferisco un doppiaggio in Inglese, invece di una localizzazione nella nostra lingua, che inevitabilmente, avrebbe ripercussioni sul risultato finale. Dunque, posso affermare che il lavoro svolto dalle varie voci dei personaggi sono state rese coerenti con quello che accadeva sullo schermo e quindi, bisogna dire che Kojima non ha sbagliato neanche in questo comparto.
Oltre all’ormai tradizionale doppiaggio, quello che ha sempre distinto il titolo di Kojima San sono state le sound track. Le cosiddette colonne sonore sono un fiore all’occhiello per questa saga che è sempre riuscita a immettere nel contesto musiche che risaltavano la storia e i filmati a cui assisteva il giocatore. Nel corso del titolo vengono costantemente usate e rimangono impresse nell’anticamera del cervello. Non posso dimenticare la musica delle boss fight che si insinua nella testa del giocatore.
Il prossimo passo da analizzare è quello degli effetti sonori. In questo titolo si comportano più che bene. Non si fa tanto abuso di questi effetti visto l’andamento stealth che il gioco ha sempre intrapreso, quindi, non credo sia esatto parlarne, ma andiamo a trovare un punto in cui ci si può concentrare. Io ho usato le armi da fuoco solo nelle occasioni delle boss fight e da quello che sono riuscito a capire, o meglio, a sentire è stato un lavoro più che buono. Se vi state chiedendo se la classica suoneria d’avviso delle chiamate sia ancora presente nel titolo, beh, vi rispondo con un bel si. Forse vi chiederete un altra domanda: Ci sarà il classico momento quando Snake passerà a bella vita e Otacon griderà:.. SNAAAAAAKE!!? Si, anche quello è presente. Ormai è diventato marchio della saga e Kojima non l’avrebbe lasciato fuori dal seguito del primo MGS.

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Nessun problema di orologi

Quando si parla di longevità ci si aspettano titoli che possano dare non solo una durata accettabile, ma ci si aspettano titoli che diano mordente a lungo termine. Tanti giochi di questa generazione che sembra essere pronta a finire alla fine del 2013 hanno avuto un fattore di longevità molto snobbato dalle SH. Ci si è concentrati su un titolo fruibile in poche ore dimenticando di aggiungere anche la qualità che in un titolo dovrebbe esserci a mani basse. Tuttavia, nella generazione precedente a PS3 e Xbox 360, i giochi erano sviluppati per durare a lungo termine. Infatti, Metal Gear Solid 2 Sons of Liberty sotto questo aspetto si comporta benissimo. Ho terminato il gioco in 12 ore, senza fare le “Snake Tales”, quindi, una longevità accettabilissima per un titolo Stealth. C’è da fare una premessa: Il gioco può essere affrontato sia in Stealth e sia in modo action buttandosi nella mischia e sfoggiare tutte le armi che si recupereranno nel corso dell’avventura. Questo approccio distrugge il vero cuore del gioco: MGS è stato sviluppato per essere uno stealth e quindi, giocare a fare il nuovo rambo sarà sia difficile (visto che le guardie sono agguerritissime) e snaturerebbe tantissimo la collaudata formula di gioco. (Kojima vi ammazzerebbe se vi vedrebbe fare una strage ad armi spianate, tutto questo in termini di ironia)
C’è da dire che la longevità viene assicurata anche dalle cut-scene: La durata di queste ultime si aggirerà complessivamente tra le 2-3 ore. Quindi per il gameplay si avranno solo 9 ore, tutto questo dipenderà dal vostro approccio. Potreste trovarvi in difficoltà e impiegherete di più a raggiungere un determinato punto.
Il gioco coinvolge in modo onnipotente, le cut-scene e la trama darà quel pizzico di originalità e vi farà rimanere a bocca aperta. Mi immergerete tantissimo nei personaggi e questo è un buon motivo per acquistare una copia del gioco. Oltre al coinvolgimento che è parte centrale del titolo, il divertimento è assicurato. I nemici vi daranno filo da torcere in ogni momento e starà a voi trovare il percorso più giusto per arrivare al prossimo obbiettivo nell’immensa Big Shell. C’è da dire che a volte i passaggi alle varie aree si fanno snervanti, ma riprovando tante volte lo stesso punto, imparerete la ronda dei soldati e di conseguenza ci sarà più facilità ad attraversare un area.
La rigiocabilità è motivata dalle missione “Snake Tales”: Cosa sono? Impersoneremo Snake sulla Big Shell è vedremo da un altra prospettiva la sua avventura mentre cerca di conseguire all’interno della sua trama. Dunque, ci aspetteranno altre ore di gioco in cui ci divertiremo come sempre.
Chi si ricorda l’addestramento VR? Beh, è tornato in MGS 2 più in forma di prima. Impersonando Snake ci troveremo a passare livelli di realtà aumentata. Questa modalità non è altro che un campo di addestramento dove imparare le varie tecniche di combattimento e arti furtivi essenziali per non farsi scoprire dal nemico. Anche questa modalità assicurerà un ulteriore longevità al titolo ed è così che si prospetta un grande gioco.

Per chiudere i conti, cosa si può dire di un titolo così importante?… bisogna affermare con estrema coerenza che il gioco è un bel vedere e trasmette tantissime emozioni. I personaggi sono indimenticabili e iper carismatici. Tra i maggiori esponenti ci sono Snake e Revolver Ocelot, ma ci sarà spazio anche per altri personaggi con un background importante e interessante. L’azione scorre fluida e veloce trasmettendo un tasso di sfida impegnativa ed appagante. Il tutto contornato da doppiaggio, soundtrack e filmati in stile molto hollywoodiano. Un titolo nato nel 2001 ha saputo fare tutto questo grazie al genio di Kojima e ad una realizzazione da primo della classe.

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Pro

  • -Trama avvincente e zeppa di colpi di scena
  • -Grafica eccelsa per un titolo del 2001
  • -Gameplay fluido e versatile…

Contro

  • -Effetti sonori nella norma
  • -Durata della trama principale debellata dai filmati.
  • -… macchinoso nel lato action.

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