Recensione: Oddworld, Abe’s Oddysee

Oddworld: Abe’s Oddysee, è un videogioco sviluppato da Oddworld Inhabitants e pubblicato da GT Interactive nel 1997 per Sony Playstation 1 e PC.

Oddworld: Abe Oddysee è un gioco unico nel suo genere una sorta di Puzzle game con elementi Stealth e Platform in 2D, e con dinamiche di gioco originali.

Una delle prime schermate del gioco

 

TRAMA:

Il gioco si svolge in un pianeta chiamato Oddworld, un mondo immaginario dove vivono diverse specie di esseri viventi, il nostro protagonista, Abe, è un mudokon, e lavora in una sorta di macello, chiamato “Mattatoi Ernia, dove lui e i suoi simili lavorano come operai, durante una riunione dirigenziale segreta dei Glukkon, un’altra specie aliena, proprietari della fabbrica, Abe, scopre che gli animali che macellano per fare gli alimenti non vendono più, allora il marketing decide di cambiare il prodotto, e come alimento vogliono mettere i loro operai i Mudokon, Abe, sentendo la notizia, farà di tutto per far scappare lui e i suoi 99 amici, facendosi aiutare dagli spiriti dei loro antenati, per rendere tutto più difficile, Slig, delle guardie armate e altri alieni renderanno la nostra avventura un’odissea vera e propria.

GAMEPLAY:

Il gameplay è qualcosa di particolare, Abe, è capace correre, camminare, rotolare, lanciare sassi e di “pregare” e grazie a questo comando, riesce a prendere il controllo degli Slig e ad interagire nel gioco aprendo dei portali unidirezionali creati da uccelli che volano in cerchio tra la fabbrica e il suo villaggio, grazie ad essi, porta al sicuro i suoi colleghi, ma questi ultimi, possono scappare solo se il portale si apre e loro sono nella stessa schermata, quindi Abe, dovrà comandare in senso vero e proprio i suoi compagni, salutandoli, per “targettarli”, poi ordinargli di seguirlo, fermarsi, mettersi al lavoro, e ogni ordine servirà per farli arrivare sani e salvi verso uno di questi famosi portali che li porteranno in salvo. Abbandonarli al loro lavoro, o farli morire non determinerà un game over, ma il gioco presenta un doppio finale e tale verrà deciso dal nostro operato.

Abe in alto a sinitra, tramite la sua preghiera prende il controllo di uno slig in basso a destra.

GRAFICA:

Il gioco risulta fluido, con una grafica funzionale e a tratti particolarmente ben fatta, i personaggi sono realizzati benino, ma forse con pochi poligoni. I fondali disegnati sono appaganti e si intonano bene con il piano di gioco, alcune cutscenes proposte sono ben fatte, in stile computer grafic.

PERSONAGGIO:

Abe è il protagonista indiscusso del gioco, un alieno predestinato a salvare la sua razza, con la pelle color blu, antropomorfo, vestito solo con un gonnellino e come capelli ha un codino, di lui si sa solo che faceva le pulizie in questo macello, chiamato “Mattatoi Ernia”.

Logo del gioco, con la faccia di Abe in primo piano

COMMENTO:

Il titolo è unico nel suo genere o quasi che usa questo modo di manovrare i suoi compagni, che altrimenti sarebbero stati destinati alla morte. il gioco ha dei tratti cupi e lugubri, ma anche caratterizzato da comicità fisica di Abe, dovuta a un’equilibrio non sempre stabile. il gioco se si cerca di finirlo salvando tutti i mudokon puo’ diventare qualcosa di arduo, lungo e a volte quasi frustrante, ma a me ha soddisfatto come pochi giochi dell’epoca e ci giocavo pure nella prima demo della playstation 1.
Io ne consiglio l’acquisto visto che lo si trova sul Ps Store ad una cifra irrisoria.