Me la sarei cavata grazie ai videogiochi?

 

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Per i vecchi matusa come me solo il pensare di citare o nominare i videogiochi nell’ambito scolastico era un atto di cui vergognarsi e degno di denigrazione da parte dei vip figli di papà che ci avrebbero piazzato sui ceci per un paio di anni almeno.

Oggi la situazione sarebbe stata in parte diversa. Oggi avrei potuto sfruttare le mie conoscenze nel settore per tracciare un tema diverso da quello degli altri super-secchioni e magari chissà avrei potuto stupire i professori. Sperando che non siano diventati più snob di quando io frequentavo i banchi. 

Una delle tracce della maturità prevedeva infatti di parlare della tecnologia pervasiva e di tutto ciò che concerne l’argomento.  per me sarebbe stata una manna dal cielo. Sia perché l’argomento mi è caro di per se, e sia perché il mio bagaglio di conoscenze videoludiche mi permette una volta tanto di poterle sfruttare a dovere. 

Sono 3 i prodotti che avrei trattato: Mirror’s edge per il modo in cui il controllo tecnologico ha creato una città di zombie nella quale l’individualità e la libertà paiono un lontano ricordo. Avrei parlato anche di Remember Me citando la pericolosità di sistemi tecnologici fusi indissolubilmente all’interno della mente umana che arrivano a influenzare la realtà che ci circonda e la nostra stessa salute. E ultimo ma non ultimo avrei di sicuro parlato di Watch Dogs e di come sia pericoloso affidare una intera città e i suoi cittadini a sistemi informatizzati.

Privacy, ricordo e libertà, queste sarebbero state le parole che probabilmente più sarebbero ricorse nel mio scritto. Il tono serioso dei giochi citati e la credibilità delle situazioni che vi ricorrono avrebbe poi condito il tutto in quello che sarebbe stato un tema fortemente in contrasto con quanti dicono che la tecnologia informatica equivale al progresso. Un progresso che non ha più bisogno delle persone, un progresso che tende a dare a pochi il controllo su tutti, un progresso che può influenzare i loro bisogni le loro idee e la loro libertà di agire.

 SI ne sono convinto, me la sarei cavata alla grande!