Tagliati con L’accetta

Stereo F

 

Qual’è la prima cosa che vi viene in mente penando ad assassin’s creed4 ? lame celate? assassini e templari? navi e velieri?una boiata pazzesca? Nulla di tutto ciò. A me viene in mente Disney; non il mio omonimo dal distorto orientamento politico ma una certa caratterizzazione dei personaggi legata proprio a quel marchio ma non solo.

Parlando di pirati il collegamento è stato davvero veloce e a tratti imbarazzante, con personaggi stereotipisti ispirati a personaggi già macchiettistici di loro, irreali, per forza buonisti e davvero noiosi. Ma questo gioco è in realtà solo il punto di partenza di un discorso più ampio che abbraccia, guarda caso, l’intero panorama videoludico, in preda a quella che reputo una crisi profonda di idee e voglia di innovare causata da un’eccessiva spinta verso il guadagno a discapito della qualità.Tra gli stereotipi principali troviamo:

Il buono
Figo, perfetto, armato fino ai denti e dotato spesso di scarso intelletto ma buona mira. E’ sempre colui che ha il potere di cambiare il mondo anche se interpreta un fornaio di un paesino da 1000 anime. Veste alla moda (a seconda del periodo storico di riferimento)e ha come obbiettivo quello di eliminare il cattivo, salvare la “bellona” e possibilmente salvare il mondo. Può morire ma in realtà vince sempre e comunque.

Il cattivo
E’ normalmente uno stupido, ricco viziato che decide di fare l’idiota senza un valido motivo. Raramente ha qualcosa da dire se non insulti al buono di turno. Muore sempre alla fine del gioco o della saga. A volte si reincarna o passa il testimone a qualcun altro (in quei casi dove la SH vuole portare avanti una saga all’infinito).

La “dama” da salvare
Dall’aspetto prorompente e degna di una serata ad Arcore, la donzella tipo si presenta  scema come un marciapiede e spesso motore di una vicenda che la vedrà salva e/o vendicata dal buono.

Personaggi di supporto
Quelli del buono sono suoi servetti, quelli del cattivo idem, solo che alla fine questi ultimi muoiono con scene pietose e simil-fantozziane.

E questi sono solo alcuni esempi di una soluzione insulsa e banale che ormai abbraccia buona parte dei prodotti videoludici, distruggendoli alla base e troppo spesso rovinando prodotti potenzialmente validi. Personaggi sciocchi e prevedibili, dai quali sai già cosa aspettarti. Personaggi Disneyiani appunto, da cartone animato degli anno 70, adatti a chi troverebbe una introspezione complessa come la progettazione di un motore a scoppio. Il massimo dell’aspettativa è quella di trovarsi un cattivo che in realtà non lo è, punto.

Personaggi fuori dal mondo, già visti e rivisti, tritati più del pesto genovese e che raramente sono diversi da come appaiono nel primo trailer del gioco, 7 anni prima della sua effettiva uscita. Troppo semplici per essere veri, troppo finti per essere credibili, ma stupidi quanto basta per una perfetta immedesimazione.
Ma si sa, il pubblico vuole prodotti di scarsa qualità e le SH non perdono occasione di produrli, loro ci risparmiano pure e alla fine il denaro è l’unico valore che conta.