Recensione | Final Fantasy

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Siamo nel 1983, quando la Software House Square procede con la realizzazione di quattro videogiochi per NES, rispettivamente i due sparatutto Treguzar e King’s Knight, e i due giochi di avventura/gdr Suishou No Ryuu e Deep Dungeon.

Inutile dirvi che questi quattro titoli furono dei buchi nell’acqua, al punto che Square si preparò a dichiarare il fallimento, ma solo dopo aver tentato il tutto per tutto con un ultimo titolo. Hironobu Sakaguchi ne diresse lo sviluppo, decidendo di chiamare il gioco Final Fantasy.
Final Fantasy esce così nel 1987 e, grazie ad una atmosfera affascinate e ad un gameplay divertente e solido, riesce ad ottenere un grande successo, risollevando le sorti dell’azienda.

 

 

 

 

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La trama, seppur solo abbozzata in questo primo capitolo, fu molto godibile in quel periodo, nel quale i videogiochi che puntavano sulla storia erano veramente pochi, e quei pochi non sempre erano capaci di trasportare il videogiocatore in un mondo magico che lo facesse sognare come quando era bambino.

In Final Fantasy il Mondo è da sempre stato tenuto sotto controllo da quattro Cristalli della Luce, i quali regolavano gli elementi Terra, Vento, Acqua e Fuoco. Da ormai parecchi anni questi magici cristalli hanno smesso di emanare luce, e ciò ha portato sul pianeta oscurità e devastazione.
Esiste però una profezia, la quale afferma che quattro eroi giungeranno, eliminando le tenebre e riportando l’ordine naturale. Questi eroi sono i Guerrieri della Luce.

 

 

 

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Il gameplay può essere tranquillamente considerato come la base su cui si ergono tutti i jrpg(giochi di ruolo giapponesi) usciti nel corso degli anni.
Il gioco ci permette di scegliere quattro eroi da sei classi predefinite: il guerriero, il mago nero, la maga bianca, il mago rosso, il ladro e il monaco.
Come facilmente si può intuire, queste classi hanno statistiche di attacco fisico e magico, di difesa e agilità differenti, e per questo è doveroso studiare una squadra che soddisfi le nostre esigenze, in modo da adottare la tattica che più ci aggrada durante i combattimenti.

 

 

 

 

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Nei combattimenti siamo chiamati a selezionare ad inizio battaglia le mosse che abbiamo intenzione di eseguire, creando così quello che oggi tutti chiamiamo combattimento a turni. Questo sistema presenta infatti gli ormai classici comandi di attacco, scelta delle magie, degli oggetti, delle armi e la possibilità di fuggire durante i combattimenti casuali.
I combattimenti casuali prevedono, come conferma il nome stesso, di imbattersi nei mostri mentre girovaghiamo per il mondo di gioco in maniera del tutto accidentale.

 

 

 

 

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Il mondo di gioco presenta infatti i dungeon(luoghi pericolosi dove possiamo imbatterci nei combattimenti casuali), collegati tra loro dalla Mappa del Mondo: grande invenzione che permise la realizzazione di scenari ampi e totalmente esplorabili, elemento che si manterrà fino al nono capitolo della saga. Sparpagliati nella World Map, oltre ai luoghi pericolosi, dovremo visitare le numerose città(luoghi pacifici), dove poter far riposare i nostri 4 eroi in una locanda, comperare oggetti, equipaggiamento più potente per migliorare le nostre statistiche, e magie nere e bianche, le quali potranno essere impartite solamente tre volte per livello magico per ogni personaggio(con classe mago).
La crescita dei protagonisti avviene, oltre all’utilizzo di nuovi pezzi di equipaggiamento e all’apprendimento di nuove magie, grazie al Level Up, concesso dopo aver acquisito esperienza sconfiggendo i nemici.

 

 

 

 

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Dal punto di vista tecnico bisogna essere consapevoli che stiamo analizzando un gioco per NES, sicuramente invecchiato, che però ancora oggi riesce a trasmettere l’atmosfera pseudo-medievale da un lato fiabesca e da un lato devastata del mondo di gioco in maniera perfetta, nel quale ci sentiremo partecipi dell’avventura come Guerriero della Luce in prima persona.

L’amosfera grandiosa viene elevata all’ennesima potenza da circa 30 tracce, composte dal maestro Nobuo Uematsu. La colonna sonora si impadronirà della vostra testa (come del resto tutte le Soundtrack di Uematsu) e state tranquilli se dopo 25 anni ancora vi capita di canticchiarla senza motivo.

 

 

 

 

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Bene, siamo giunti alla fine della nostra recensione su Final Fantasy.
Il titolo è presente per tantissime console, la versione originale su NES, la rimasterizzazione su PSX con Final Fantasy Origins, il remake su GBA con Final Fantasy I&II Dawn of Souls, il remake su PSP, in una conversione per dispositivi Apple e sul PS Store, e dunque per un eventuale recupero non dovreste avere problemi.

Sarò sincero con voi. Questo ormai non è un titolo per tutti, ma solo per i veri fans di Final Fantasy. Se avete intenzione di avvicinarvi oggi alla saga e se per voi non è un problema giocare titoli così vecchi, io consiglio di incominciare dal quarto capitolo e solo dopo, se sarete innamorati anche voi della serie targata SquareSoft, tornare indietro per provare con mano il gioco che ha dato inizio a tutto.

 

 

 

 

 

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