Recensione | Sly 3 – L’onore dei ladri

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Siamo ormai giunti alla recensione sul terzo capitolo della saga di Sly Cooper, ovvero Sly 3 – L’onore dei ladri. Analizzeremo quindi questo prodotto, prima della recensione sul “quarto capitolo” uscito in questo glorioso 2013. Direi di iniziare!

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Dopo aver sconfitto per sempre Clockwerk, il nostro Sly si prefissa un altro obbiettivo: il caveau dei Cooper. Si narra che questa cassaforte possa essere aperta solo dal bastone caratteristico della famiglia di ladri e che al suo interno ci siano tantissimi tesori, accumulati negli anni da ogni membro della dinastia. Giunto sull’isola dove si trova il caveau, Sly trova però il malvagio Dottor M, ex membro della squadra del padre del nostro procione, che vuole impossessarsi del contenuto del caveau. Per entrare nell’isola e ottenere la vittoria, non bastano solo i nostri tre eroi: serve un’equipe di ladri preparati e specializzati. Da qui, inizia il nostro percorso alla ricerca di ladri con le capacità richieste, che ci porterà in ogni angolo del globo.

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Una caratteristica della saga di Sly Cooper è che i personaggi cambiano in ogni capitolo, mantenendo le caratteristiche principali ma acquisendo sempre nuovi aspetti della loro personalità e della loro storia personale. Il protagonista, Sly, diventa sempre più determinato e ironico ad ogni capitolo, Bentley si scopre più insicuro di quanto non sembri e Murray … beh, nel bene o nel male è sempre Murray. In questo capitolo avremo però occasione di incontrare nuovamente vecchi nemici e di conoscere nuovi amici, tutti diversi caratterialmente e con pro e contro. Anche i boss rimangono uno dei punti forti della saga, anche se devo ammettere che quelli di questo capitolo sono i più “piatti” della serie. Persino il Dottor M, nonostante sia un personaggio che dovrebbe incutere un certo timore, è il cattivo meno inquietante delle saga. Potevano fare di meglio, sicuramente.

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Il gameplay caratteristico della serie rimane quasi invariato, subendo piccole mutazioni e qualche introduzione di nuovi elementi. Lo schema base è lo stesso: eseguiremo le missioni principali indicate dai tipici colori dei personaggi, ruberemo alle guardie per incassare soldi e oggetti speciali, ci cimenteremo in scalate o corse acrobatiche per sfuggire all’ispettore Fox, immancabile. Ma in Sly 3 vengono introdotti degli elementi nuovi, come i travestimenti: in alcune missioni Sly dovrà infatti mascherarsi da guardia, da fotografo o in altri bizzarri modi per ottenere il favore del cattivo di turno o per coprire i suoi compagni impegnati in alcune missioni particolari. A proposito di missioni, ecco un altro dei punti deboli del gioco: ritengo infatti che alcune di esse siano state fin troppo ripetitive, noiose, non all’altezza degli standard tipici della serie (anche se controllare gli aerei è divertentissimo). Le boss fight sono come sempre molto diverse fra loro e divertenti, nonostante alcune arrivino a diventare snervanti in alcuni punti fin troppo elaborati. La possibilità di controllare ulteriori personaggi nel corso del gioco, come i membri aggiuntivi del team o l’ispettore Fox, incrementa il divertimento e rende il titolo sicuramente più interessante. A differenza degli altri titoli, rigiocare Sly 3 è più noioso del solito, cosa che invece caratterizzava il brand nei due precedenti capitoli.

La grafica è curata come sempre per gli standard dell’epoca, i bug diminuiscono notevolmente e i personaggi sono più espressivi e ben fatti. La colonna sonora si adatta alle ambientazioni, senza tracce che colpiscono particolarmente. La longevità è buona, richiedendo abbastanza ore di gioco, che non annoiano il giocatore ma che nemmeno gli fanno esclamare: “Quanto è corto!”.

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Continuo a sostenere la mia idea: il secondo capitolo di Sly è il punto più alto della serie su Playstation 2 e con questo terzo capitolo hanno invece aggiunto ottimi elementi, annoiando un po’ nelle missioni e rendendo la trama leggermente meno interessante rispetto al passato, senza particolari colpi di scena, meno che sul finale. Insomma, Sly 3 non è perfetto e non è sicuramente impeccabile, tuttavia è un ottimo titolo per gli amanti della serie, che tutti dovrebbero giocare se sono, come me, innamorati di questo fantastico procione.

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