Il mercato dei AAA diventa insostenibile?

Stack Of Cash

Il mercato videoludico si ingrossa sempre di più ogni anno con produzioni gigantesche e delle campagne marketing esageratamente grandi. L’ultima è quella di Assassin’s Creed IV: Black Flags, dove Ubisoft sta facendo disegnare a degli artisti una tela dove verranno disegnate a loro volta i visi di due mila fans della saga dell’assassino.
Sicuramente è una bella idea e darà ancora più luce alla saga di Ubisoft, tuttavia, queste campagne colpiscono tantissimo il portafoglio del publisher, che talvolta non riesce nemmeno a recuperare i soldi dei progetti sviluppati.
La maggior parte di chi produce i Videogames non è mai soddisfatto, ecco un esempio: Le 4,5 milioni di copie vendute da Tomb Raider non sono state sufficienti per Square Enix e Cristal Dinamics. Non si sta esagerando un pochino? 4,5 milioni sono pochi? Questo perchè? Forse per via del grande Marketing e eventi che la stessa Square ha organizzato per vendere il gioco? Queste azioni si ripercuotono inevitabilmente sul profitto o sul guadagno di un titolo. 

Tutto questo perchè? Dall’inizo della current gen fino al 2013, il mercato dei titoli Tripla A hanno perso una percentuale del 80%. Gli studi erano ben 125, a fine gen ne sono rimasti 25; questo vuol dire che il mercato si è saturato troppo e le redini sono sfuggite di mano ai publisher avidi di soldi. Dobbiamo andare avanti con i pochi studios e publisher che sviluppano, e sono sempre i soliti. Titoli come Call of Duty, Assassin’s Creed, Battlefield, Fifa, Pes… sono saghe che non muoiono mai per il grosso circolo di denaro e di vendite. Dunque, perchè si lamentano quando a distanza di un anno rilasciano sul mercato un nuovo titolo della stessa saga? Vuol dire che guadagnano, ma a loro non basta. Vogliono svuotarci fino all’ultimo centesimo, ecco perchè sono subentrati i pass, i dlc, le microtransizioni e tutte quelle cavolate varie che intaccano anche l’essenza del gioco vero e proprio.

Quello che manca ai titoli di oggi è l’originalità. Se il concept fosse un qualcosa di nuovo, di fresco, che possa spronare all’acquisto di un titolo, questi problemi non si verificherebbero. Invece, se l’intento di un publisher è pubblicare la minestrina riscaldata è davvero controproducente. 

Su cosa può reggersi il futuro dei titoli tripla A? Io credo che debba esserci un cambio evidente e marcato, magari facendo meno progetti colossali e concentrarsi anche su un qualcosa di molto più “magro”.
Bisognerà capire qual’è il pensiero dei Publisher, e se sarà quello di guadagnare ancora di più, non vedo bene il futuro dell’industria videoludica.
Per adesso l’unica speranza a cui aggrapparci sono i titoli Indie che mostrano un tasso di originalità elevatissimo e con pochi fondi riescono a creare progetti migliori di titoli con budget epocali, e Kickstarter, anche se non è adatto a raccogliere cifre molto elevate.

Voi cosa ne pensate? Ci sarà un cambio di direzione, oppure vedremo negli anni ancora un minor numero di studios?