Chi fra voi ama spendere 70 euro per ogni singolo gioco in uscita alzi la mano. Chi fra voi è stufo di trovare tra i retro-usati del GS solo PES e discutibili gestionali sulla Barbie alzi la mano. Chi fra voi è pronto a sacrificare la propria lingua madre pur di far cessare tutto ciò alzi la mano. Diciamolo,ma quanto conviene acquistare videogiochi dai portali esteri? Tanto,punto. Il portafogli piange meno anche se l’attesa è maggiore e spesso è possibile reperire titoli introvabili nei punti vendita delle varie catene ecc ecc. Ho già elogiato tutti questi aspetti che possono essere di un Amazon UK come di uno ShopTo e così via…Ma un difetto,relativo ma fino a un certo punto,effettivamente c’è: L’inglese. Aldilà dei super collezionisti che vogliono libretto e manuale rigorosamente in lingua nostrana e dei plurilaureati in lingue,per la maggior parte dei gamers la lingua anglosassone è un duro ostacolo da superare. A scuola durante le lezioni di Miss Muffin (Il termine più inglese che mi è venuto in mente ora come ora) dormivi come uno Snorlax? Beh sognati di poter recuperare molti titoli PS2/PS1 che ti sei perso ad un prezzo vantaggioso (O almeno sognati di capirci qualcosa quando li giochi). Ma escludendo chi non mastica la lingua allora il problema non si pone per nessuno?…Ni. Ni perché risparmio è una parola che garba a tutti,se per risparmiare è necessario fare uno sforzo in più e di conseguenza tradurre righe su righe di dialoghi allora si può fare,sperimentare o addirittura migliorare le proprie conoscenze videogiocando è indubbiamente un’ottima cosa oltre a un grande schiaffone in faccia alle persone,ai parenti e alla propria insegnante dal momento che hai mostrato loro un aspetto didattico del videogaming da non sottovalutare. Ma d’altro canto,cosa che può capitare anche ai più dotti in materia di lingue,si può cadere in una sorta di noia. A volte un affermazione ci sfugge,alcune parole non ci rimangono impresse come potrebbero e,qualche volta,come dovrebbero. Di giochi logorroici o che fanno dei dialoghi una parte centrale dell’esperienza ne esistono tanti ed è probabile non riuscire ad avere un coinvolgimento particolarmente elevato con essi. Vuoi perché una frase spontanea e incisiva non ci colpisce istantaneamente o perché durante il freddo processo di traduzione nella nostra mente perdiamo qualcosa di importante a delineare un aspetto o un’intera situazione o perché più semplicemente può sembrare di essere a scuola…Magari a scuola l’inglese lo esercitassi con un The World Ends With You o un Final Fantasy VII,ma devo ammettere che nonostante io tenda sempre ad acquistare titoli interamente localizzati in inglese,spesso sento la mancanza dell’italiano. Capire capisco,ma a volte vorrei semplicemente cogliere più sfumature possibili di un gioco…E voi che mi dite?
E’ vero a volte l’inglese, per quanto lo possiamo masticare, risulta un problema…più che altro quando si tratta di leggere dialoghi infarciti di slang (con FF VII hai fatto l’esempio perfetto !!). Personalmente gioco da talmente tanti anni che ormai la lingua inglese non rappresenta più un ostacolo e devo darti ragione sulla funzione educativa. Mi sono accorto che ascoltare i dialoghi di alcuni giochi sono stati più utili delle lunghe sessioni “listen & repeat” fatte a scuola ! Questo probabilmente perchè apprendi divertendoti e quindi il processo e molto più veloce 🙂