“Il” ritorno alle origini: Solo un miraggio?

Nemsisi

Come scrivevo alcune settimane fa in questo —> articolo, l’industria videoludica viene cambiata ogni anno da saghe e nuove IP che danno linfa, ma a volte, le si distruggono per il solo scopo di lucro. Nell’articolo parlammo di Assassin’s Creed, Call of Duty e Resident Evil. La saga creata da Shinji Mikami e Studio 4 e pubblicata da Capcom diede inizio nel 1995 al fenomeno di Survival Horror. In quegli anni Mikami si ispirò a saghe quali: Alone in the Dark e Sweet Home. Quest’ultimo era un RPG horror dove persone erano in una grande magione inseguiti da terribili creature. (tra queste figuravano anche gli zombie) Mikami prese ispirazione da questi giochi e inizio a sviluppare Biohazard. Il nome Europeo e Americano venne cambiato in Resident Evil, per via del copyright posseduto da una band Punk-Metal chiamata proprio Biohazard. Venendo al dunque: nel tempo la saga ha preso una piega sempre più action fino ad arrivare alla svolta di Resident Evil 4. Il cambio radicale avvenne per l’assenza di telecamere fisse e l’avvento di un atmosfera gotica e diversa della Magione Spencer e la città di Raccon City. Le dinamiche cambiarono radicalmente e la saga prese un ulteriore piega con Resident Evil 5. Ancora più action del precedente, costui portò anche la modalità cooperativa. Si passò a Resident Evil: Operation Raccon City che distrusse definitivamente la saga. Un Third Person Shooter puro.
Nel 2012 Capcom promise che con Resident Evil 6 le atmosfere sarebbero ritornate ai fasti: Anche in questo caso, la promessa non venne mantenuta e si seguì la via action.

Siamo nel 2013 e ci ritroviamo con la stessa ed identica promessa: Il responsabile marketing di Capcom ha dichiarato che Resident Evil vuole tornare ai fasti di un tempo. Lui sostiene che Capcom ha deciso di puntare all’action per entrare nella grande fetta di mercato e accalappiare più pubblico possibile. La cosa non è riuscita e si ha delusi anche i fans che seguivano la serie dopo tutte le delusioni ricevute dal 5° capitolo. Resident Evil: Revelation sembra essere ritornato ai fasti. Secondo me questa frase è sbagliatissima. I fasti sono tutt’altro. L’ansia di trovare un non morto dietro l’angolo sono ormai cessate. L’atmosfera tetra e terrificante è sparita nel nulla. Quello che rimane sono solo le basi intraprese dai capitoli più recenti. Per ritornare alle atmosfere dei primi capitolo di Resident Evil è una sfida ardua. Capcom deve mantenere le promesse, sennò non ci sarà futuro per questo storico brand. (Mikami è pronto per affrontarli con The Evil Within)