Marketing: Croce e delizia dell’industria videoludica

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Quando un titolo viene messo in sviluppo, le prime fondamenta che si gettano sono quelle del concept e della trama. Si abbozzano un paio di cose per stendere la strada, per poi lavorarci sopra una volta scelto gli elementi da inserire. I Publisher cercano in ogni modo di creare titoli che si possano piazzare molto più proficuamente nella grande fetta di mercato affollata da tantissimi videogiocatori. Tuttavia, questi titoli impongono un budget davvero elevato ed ecco che queste produzioni vengono appellate con la dicitura di: Giochi AAA. Cosa sono i giochi AAA? Come detto in precedenza hanno un costo molto elevato e hanno il compito di inserirsi sul mercato per vendere più copie possibili. Un esempio di questi è sicuramente il Franchise di Assassin’s Creed. Ubisoft ha costruito la saga su fondamenta molto solide e con l’obbiettivo di renderla una saga a lungo termine. Il brand va avanti da anni, sin dall’anno di debutto: Novembre 2007 dove approdò con il suo primo capitolo. Nel corso dell’uscite successive, Ubisoft dava sempre più credito al reparto marketing e così i costi dello sviluppo divennero più elevati, ma il titolo aveva molta più visibilità. La campagna marketing di Assassin’s Creed III è costata oltre i 5 milioni di dollari e ha portato grandi incassi per il Publisher francese. Fin qui va tutto per il verso giusto.

Cosa succede se un titolo viene “pompato” al massimo al livello marketing e poi si ritrova ad essere una grande ciofeca? E’ inevitabile che ne va la qualità del titolo, ma il problema principale è la critica e l’utenza. Su questo gioca un ruolo fondamentale: Il gioco diventa molto visibile, ma la qualità è molto scarsa. I costi di sviluppo crescono per via di una campagna marketing spropositata e le risorse per cui il titolo guadagni maggior qualità vengono spese per il campo della visibilità.

Il marketing è sicuramente un metodo di vendita, purtroppo ci sono cose su cui riflettere: Se il marketing succhia tanti soldi e li devia via dallo sviluppo del titolo, questo come può essere qualitativamente migliore? La sete di denaro dei Publisher arriva a spingere il piede sulla visibilità, tralasciando quello che conta di più: Il gioco. Non tutte ragionano esattamente in questo modo; basti pensare a CD Project RED. Siamo di fronte ad una svolta errata: I Publisher devono avere coscienza delle attività che svolgono e devono prestare attenzione a quello che i fan chiedono. La visibilità non viene acquistata solo dopo l’esborso di capitali, ma anche per pubblicità fatta dal fan stesso. Chi si ricorda della vecchia pubblicità dell’epoca d’oro? “Ehi cugino, dovresti comprare codesto gioco. E’ una forza!”
Non credo ci sia altro da aggiungere: il marketing è croce e delizia del mondo videoludico.