Recensione Resident Evil 1 PS1

Resident evil 1, prodotto dalla Capcom e pubblicato dalla Virgin Interactive nel 1996 per playstation 1, PC e Sega Saturn (per comodità del recensore parleremo della versione per PS1).

Questo titolo è un altro Must Have della vostra collezione Playstation 1, essenzialmente è un Survival Horror con una componente Puzzle in salsa zombie (prima che gli zombie andassero tanto di moda, aggiungo).

Logo del gioco

TRAMA:

ambientato nel luglio 1998, la trama inizia come un normale poliziesco, la squadra Bravo del corpo speciale S.t.a.r.s. della polizia di Raccon city, viene mandata ad investigare su delle morti sospette nella periferia della stessa, ma della squadra se ne perdono le tracce, allora viene mandata alla ricerca della squadra gemella la squadra Alpha con a capo Albert Wesker, e come suoi sottoposti Barry Burton, Jill Valentine, Chris Redfield, Joseph Frost e l’elicotterista  Brad Vickers. dopo essersi calati dall’elicottero vengono assaliti da delle creature simili a canidi molto feroci che li costringono a trovare rifugio in una villa disabitata, questa fuga rocambolesca è dovuta al fatto che l’elicotterista è fuggito impaurito sentendo le prime pistolettate. Questo è l’inizio del gioco, riprodotto da una sequenza cinematografica con attori veri. Poi entrano in scena gli zombie e vari colpi di scena, ma non voglio spoilerare più del necessario.

Chris alle prese col primo Zombie del gioco, chi l’avrà vinta?

GAMEPLAY:

Il gioco all’inizio ci propone la scelta del personaggio Jill Valentine, che corrisponde alla difficoltà normale, mentre Chris Redfield corrisponde alla difficoltà difficile. I personaggi devono uccidere zombie e altre creature, risolvere enigmi e riuscire ad uscire da questo incubo, le armi a disposizione non sono poche, ci sono due pistole una 9mm e una Magnum cal 45, un fucile, un lanciagranate con vari tipi di granate, un lanciafiamme ed un coltello, dei medikit in caso di ferite sotto forma di spray, e delle erbe mediche che se mischiate arricchiscono le loro capacità curative. L’inventario è limitato e questa scelta “survival” obbliga il giocatore a fare delle scelte su cosa portarsi appresso e cosa depositare nei bauli, situati in stanze speciali, e oltre ad armi, munizioni e medicazioni, pure gli oggetti chiave per risolvere enigmi occuperanno uno spazio nell’inventario rendendo tutto ancora più complesso. Il salvataggio invece viene fatto grazie a dei nastri di inchiostro e delle macchine da scrivere per rendere il tutto più difficile ed ansiogeno, infatti non esiste altro modo per salvare i propri progressi, se non per l’appunto raggiungere la macchina da scrivere ed avere un nastro d’inchiostro.

NEMICI:

Difficilmente in una mia recensione troverete una sezione dedicata proprio ai nemici, ma qua mi sembra doverosa, oltre agli zombie, ci sono cani zombie, piante OGM ( di quelle cattive proprio), serpenti giganti, corvi, serpentelli velenosi tarantole gigantesche, api Killer, poi Hunter, delle bestie non meglio specificate mutate per via virale, un altra mutazione genetica chiamata Tyrant e degli squali.
Oltre alla grande varietà dei nemici, che sono spesso maggiori di alcuni giochi recenti, hanno tutti diversi modi di attaccare, differenti punti vita, e differenti velocità di movimento, che possono dare davvero dei grattacapi al nostro personaggio, soprattutto viste le esigue munizioni a disposizione, tanto che spesso evitare e scappare saranno le scelte vincenti, piuttosto che fare Rambo ma coi caricatori vuoti.

PERSONAGGI:

Come detto, Jill e Chris, saranno i due personaggi giocabili, e li differisce il fatto che Jill ha meno punti ferita, ma un grimaldello per aprire varie serrature, mentre chris dovrà trovare delle chiavi apposite, due posti in più nell’inventario e il fedele Barry Burton che l’aiuterà in varie situazioni, inizia il gioco con la pistola e un coltello. Chris invece si avvale di  più punti salute, ma meno slot nell’inventario, solo 6 a differenza degli 8 della collega, più lento, e inizia solo con il coltello, e non avrà l’aiuto di Barry, e il giocatore prenderà le sembianze di un membro della squadra Bravo per riuscire a risolvere alcune situazioni spinose, mentre Jill avrà la vita comoda da quel punto di vista.

AMBIENTAZIONE  E SONORO:

In questo caso mi sembra doveroso unire le due cose, perché il risultato ansiogeno e spaventevole, lo fa l’alchimia fra i due, le ambientazioni, una casa da film horror anni ’80, una telecamera fissa che offre scorci interessanti  su sfondi pre renderizzati ma parecchi angoli morti, dove non riusciremo a capire se la strada sarà libera o ci aspetterà una brutta sorpresa, e musiche davvero calzanti che mettono ansia , diventano frenetiche durante le situazioni pericolose e danno un senso di calma nelle zone sicure, oltre ai gemiti degli zombie o i versi delle varie creature ci metteranno sempre sull’attenti.. anche quando saranno effettivamente solo dei suoni e colpi di scena a non finire, anche dalla situazione che sembra la più calma.

COMMENTO:

Come detto all’inizio per me questo titolo è un Must Have, un titolo da avere assolutamente, sia per il gioco in sè, sia perché capostipite di una saga famosa ancor’oggi, anche se ha perso un po’ la componente survival e si approccia di più sull’ Action TPS. Il gioco tranne per il reparto grafico dovuto al corso degli anni non sfigura e fa vivere tutto quello che riusciva a dare nel 96, il titolo ormai difficile da recuperare puo’ essere riscoperto in una versione facilitata ma fedele in Resident Evil Deadly Silence per Nintendo DS, quindi, sia che voi vogliate giocarlo per curiosità, o prenderlo per collezione, sappiate che ve lo consiglio vivamente e ve lo dice uno che da bambino non riusciva a giocarci per la paura, ma che ora lo gioca con gran piacere e si’, con una piccola nota di nostalgia.