Recensione: Tekken

Tekken, gioco sviluppato e pubblicato da Namco, prima per cabinati, poi trasposto per Sony Playstation 1 nel 1995.

Gioco di Genere picchiaduro a mani nude (eccezion fatta per un lottatore) e a duelli 1 vs 1 caratterizzato dal 3D e da un buon numero di combattenti, 17, ognuno con uno stile di combattimento.

Logo  presente nella intro di Tekken

GAMEPLAY:

Come detto, questo titolo di genere Picchiaduro ci fa combattere con ogni personaggio con un suo stile personale, mosse diverse, velocità di esecuzione e danno diverso. le mosse in linea di massima sono calci con croce e cerchio, pugni con quadrato e triangolo, prese con triangolo e tondo o croce e quadrato premuti simultaneamente.
L’unica pecca è che ci sono solo due modalità l’Arcade il giocare contro la cpu per sbloccare personaggi extra e sconfiggere il boss e VS mode, poter giocare contro un altro giocatore umano, dotato di controller.

Un match Paul VS Nina, due personaggi che sono presenti in tutti i capitoli della saga

TRAMA: 

La trama è qualcosa di abbastanza ingarbugliato visto che si tratta della storia di ogni singolo personaggio (che nonostante si porti a termine la storia, viene mostrata un’ipotetica vittoria, ma ovviamente non possono vincerlo tutti), cosa rara in un picchiaduro, che spesso è qualcosa di secondario o a volte quasi assente. La storia principale o comunque, quella che è il filo rosso che collega tutto è quella della famiglia Mishima, a capo di una multinazionale, Heihachi Kazuya e Jin, il primo dei tre decide di istituire il Tekken, ossia il “torneo del pugno d’acciaio” una manifestazione sportiva basata sulla lotta, con un’ingente  somma di denaro, prestigio e fama per colui che vincerà, questo spingerà molti combattenti a prendere parte a questo torneo, con motivazioni varie, chi per il denaro, altri per il prestigio o per la fama che porta vincere il torneo, cosi’ da decretare il lottatore più forte del mondo.

GRAFICA:

La grafica del titolo è abbastanza buona, il 3D sa il fatto suo, le arene sono sfortunatamente spoglie ma i filmati sono ben realizzati. L’hud è chiara e minimale, i movimenti dei personaggi abbastanza fluidi. I colori non sono tantissimi, e i personaggi sono ancora abbastanza squadrati, ma per essere il 95, ed un porting da cabinato, come risultato direi che è buono

COMMENTO:

In questa recensione ho omesso la parte del sonoro, perché la ritenevo ininfluente, mentre ho dato risalto alla trama che nonostante tutto ha dato inizio ad una delle saghe più apprezzate dei picchiaduro con 9 titoli su differenti piattaforme. Il gioco in sé si vede che è abbastanza acerbo, consiglio di giocare al terzo capitolo per apprezzare la magnificenza del gioco, che mostra il suo vero potenziale, pero’ anche questo gioco è gradevole, è l’inizio di una saga, quindi per chi colleziona titoli ps1, consiglio di procurarselo, se uno non è un fan sfegatato o non è un collezionista, puo’ tranquillamente passare al secondo capitolo o meglio al terzo, come sempre, secondo la mia modestissima opinione.